L’arte vista da vicino #5: la tavola di Giovan Paolo Lomazzo
Giovan Paolo Lomazzo (1538-1592),
Testa grottesca di donna volta verso destra, 1560 circa
Olio e tempera su tavola, 26 × 18 cm
Al verso scritta illeggibile a matita 
Milano, collezione privata

 
Il dipinto è stato attribuito a Giovan Paolo Lomazzo da Roberto Longhi quando si trovava in collezione privata a Parigi. Deriva da un disegno di Leonardo conservato nella collezione del duca di Devonshire a Chatsworth.

Il dipinto Testa grottesca di donna volta verso destra di Giovan Paolo Lomazzo presenta qualche variazione rispetto all’originale di Leonardo (Chatsworth, inv. OMD 822 A) e a tutte le sue derivazioni: manca il fiore nel corpetto della donna, la testa è più tozza, le labbra sono più allungate e il seno molto più prominente. Sono da accostare due altri dipinti riconducibili ad ambito lombardo della seconda metà del Seicento, riproducenti teste grottesche leonardesche, indizio che la circolazione di copie dagli originali di Leonardo non si limitava all’esecuzione di disegni e incisioni, ma si estendeva anche alle copie dipinte, che protraendosi nei secoli successivi, andava a incrociare il genere dei quadri “comici” e pauperistici. Gli effetti della deformazione fisiognomica offerti da questo dipinto di Lomazzo, forse più evidenti che nel disegno originale di Leonardo, consentono di spingersi oltre e, in accordo con l’interpretazione delle sue teste grottesche fornita da Ernst Gombrich, secondo il quale in esse affiorerebbe il tema dell’inconscio e della raffigurazione autobiografica, di vedere in un dipinto di questo genere, così animalesco e ottuso, una prefigurazione dei temi psicoanalitici e visionari trattati da Bacon nei suoi ritratti, uno dei quali, il Trittico dell’Israel Museum di Gerusalemme, offre la rara presentazione della testa in profilo come nel dipinto presente.

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