Home »
L’arte vista da vicino #7: la caricatura di Chierico di Leonardo da Vinci
Il piccolo disegno raffigurante la testa e la mezza figura di un personaggio maschile è da ritenersi una delle poche originali prove di Leonardo che possano veramente definirsi “caricature”. A cominciare dalla testa della figura, con capelli e tonsura, e osservando poi il naso adunco, il mento sfuggente e la bocca semiaperta, tratti che conferiscono al volto, con pochi veloci tratti di penna e macchie di inchiostro, sembianze quasi di uccello rapace. L’atteggiamento col braccio portato al petto fa inoltre pensare al gesto di reggere un aspersorio (laddove non regga qualcosa sulle spalle) cosa che, considerata insieme alla tonsura e al colletto, ha autorizzato a ipotizzare che si tratti qui della caricatura di un prete o di un chierico.
Sono note le facezie e le storielle con le quali Leonardo dileggia i preti, particolarmente calzante quella del prete che va benedicendo per le case (Marinoni 1974, pp. 140-141): “Facezia. Andando un prete per la sua parrocchia il sabato santo, dando, com’è usanza, l’acqua benedetta per le case, capitò nella stanza d’un pittore, dove, spargendo essa acqua sopra alcuna sua pittura, esso pittore, voltosi indirieto al quanto scrucciato, disse perché facessi tale spargimento sopra le sue pitture. Allora il prete disse essere così usanza e ch’era suo debito il fare così e che faceva bene, e chi fa bene debbe aspettare bene e meglio, che così promettea Dio, e che d’ogni bene che si faceva in terra, se n’arebbe di sopra [i.e. =in cielo]
per ogni [azione fatta] un cento. Allora il pittore, aspettato ch’elli uscissi fori, se li fece di sopra alla finestra, e gittò un gran secchione d’acqua addosso a esso prete, dicendo: ‘Ecco che di sopra ti viene per ogni un cento, come tu dicesti che accaderebbe nel bene, che mi facevi colla tua acqua santa, colla quale m’hai guasto mezze le mie pitture’”.
Sull’aspetto che richiama quello di un uccello, andrà ricordata anche la facezia dell’arciprete di Santa Maria del Monte (“Facezia dell’arciprete di Sancta Maria del Monte, che sta a Varese, che fu mandato legato al Duca ’n iscambio d’uno sparviere”).
È incredibile come in pochi essenziali tratti di penna Leonardo abbia potuto descrivere un carattere umano, dove furbizia, arguzia e derisione si sposano perfettamente e come forse mai egli abbia potuto raggiungere.