Ligabue Magazine
Un viaggio nella conoscenza
Come naturale proseguimento del percorso intrapreso dal Centro Studi Ricerche Ligabue fin dal 1981, il Ligabue Magazine viene ora pubblicato dalla Fondazione Giancarlo Ligabue, in continuità con l’impegno divulgativo che da sempre lo ha contraddistinto.
Ogni numero del magazine è pianificato come un’esplorazione geografica e scientifica e, se pure usiamo la modernità delle mappe satellitari e degli strumenti elettronici, non siamo esenti dal confrontarci con i rischi del clima, l’umana fatica fisica, le incertezze dell’ambiente.
Costruire il magazine equivale a percorrere tratti inesplorati – o anche calpestare piste poco o appena tracciate – con la certezza che curiosità e passione intellettuale per la divulgazione siano l’unica nostra bussola.
Nel racconto di Giancarlo Ligabue c’è l’ispirazione che ha portato al progetto editoriale del Ligabue Magazine, nel 1982.
Così comincia la sua storia. Quarant’anni fa.
“Quando il figlio del signor Krull – un industriale di famiglia prussiana che operava a Venezia e Treviso – mi mostrò per la prima volta una punta di freccia di pietra, rimasi sorpreso. Lo fui maggiormente – ero poco più che un ragazzo – quando egli cominciò a raccontarmi la storia di quella punta che aveva trovato sui fianchi del Montello, una sommità in provincia di Treviso, e le vicende che quella pietra scheggiata poteva raccontare.
Apparentemente la sua era solo la descrizione di un oggetto: in verità conteneva la storia di un uomo, di tanti uomini, una comunità che ci aveva preceduto lasciando proprie testimonianze. Da allora non ho più smesso di leggere le tracce antiche che ho trovato vicino a casa, confrontandole con quelle lasciate da uomini, animali, esseri viventi o fossili in tutto il mondo. La mia storia, così come quella del Centro Studi e Ricerche Ligabue, comincia proprio dalla curiosità che un altro uomo mi ha trasmesso.
Insieme avevamo cercato di capire chi avesse costruito, posseduto, usato quella freccia e di conoscere anche il paesaggio dove quell’essere viveva, come si alimentava, in che cosa credeva, come poteva comportarsi di fronte alle difficoltà. Negli anni sono diventati parte della mia vita e dei miei studi. Domande (e risposte anche) che ho condiviso con tanti amici, collaboratori, scienziati in centinaia di esplorazioni, viaggi, ricerche, scoperte. È stata una fortuna che abbiamo voluto – noi del Centro Studi – condividere con più persone possibile.
Per questo sono nati i libri, i film, questa rivista.
Il primo numero del “Magazine” è uscito trent’anni fa. Non esistevano i cellulari, non c’erano i personal computer, non si parlava di internet; perfino le ricerche dei laboratori apparivano modeste. Ci guidava però la fede in una scienza che desse spiegazioni, in una ricerca che parlasse della vita dell’uomo, in uno sforzo che potesse aiutarci a capire il nostro ambiente e il nostro futuro. Per questo abbiamo viaggiato, fotografato, scritto.
Abbiamo salutato e raccontato l’Uomo Nuovo che ogni volta incontravamo, in scenari a volte misteriosi, a volte degradati. L’uomo e i suoi strumenti, la sua arte, le sue culture. Il Centro Studi ha sempre agito consapevole che il percorso di scoperta è quello che si fa nei bordi, comprendendo le sfumature, ascoltando i piccoli suoni, intercettando le ultime vibrazioni che stanno scomparendo nelle lingue e nei segni delle culture.
Il “Ligabue Magazine” è così diventato mappa del nostro esistere e delle nostre comuni emozioni perché credo che i sentimenti della scoperta esistano davvero solamente se c’è condivisione. Per questo, dopo trent’anni, continuiamo ad essere la rivista di chi percorre le vie del mondo.”
Giancarlo Ligabue
Direttore editoriale
Alberto Angela
Direttore responsabile
Alessandro Marzo Magno
Responsabile di redazione
Lucia Berti
Pubblicità
Silvia Lattuada
Ricerche iconografiche e archivio
Elisa Bissacco
Cecilia Riva
Grafica e impaginazione
Federico Dei Rossi
Ogni numero del Magazine è preparato e organizzato come un’esplorazione geografica e scientifica. E se pure usiamo la modernità delle mappe satellitari e degli strumenti elettronici non siamo esenti, anzi, dal confrontarci con i rischi del clima, l’umana fatica fisica, le incertezze dell’ambiente. Costruire il Magazine equivale a percorrere tratti inesplorati – o anche calpestare piste poco o appena tracciate – con la certezza che curiosità e passione intellettuale per la divulgazione siano l’unica nostra bussola.
Ogni lettore che compie con noi un viaggio tra gli articoli e le immagini sa che davanti a tutto ci sono voglia di conoscere e capire.
I testi, le fotografie sono impastati di incontri con le persone, i luoghi vissuti in prima persona, le storie, le leggende, gli oggetti e i documenti confrontati ogni volta.
La ricetta di un successo che dura da quasi quarant’anni ha bisogno di mappe reali e virtuali, di ricerca scientifica, mescolata qualche volta anche a un po’ di “serendipità” che – sappiamo tutti – favorisce scoperte e svelamenti.
È stato così, sempre, per tutti gli studiosi e i collaboratori del Centro Studi Ligabue che hanno fatto della ricerca – per deserti, montagne e foreste del mondo, nei laboratori, nei musei, nelle università – e della costanza di studio il metodo condiviso.
Il magazine nasce dai suggerimenti che Alberto Angela riporta a ogni suo viaggio, dalle lettere che ci arrivano da archeologi del Perù, dalle idee degli scienziati che vivono tra i ghiacci del Polo Sud, dagli stimoli a narrare dei biologi che leggono i segni dell’evoluzione e dei cambiamenti, dagli storici che sanno far rivivere archivi e documenti.
Ma anche dagli inviti che i lettori offrono alla redazione, dalle idee che giovani studiosi o ricercatori portano all’interno del Centro Studi; perfino dalla curiosità di confrontare alcune storiche ricerche con metodi e strumenti nuovi. Ogni numero del magazine – come accadeva in passato per i cartografi che dovevano conoscere e verificare tutto dei nuovi confini del mondo – viene poi sottoposto dalla redazione e dai grafici a un lungo, continuato test di qualità prima di arrivare alla tipografia, o al web.
Per questo – che si tratti di ricerche archeologiche nelle antiche sepolture delle steppe asiatiche, dell’evoluzione delle specie, della storia delle scoperte geografiche, dei viaggi di antropologi e ricercatori, dell’intimità dei percorsi nella cultura veneziana, o delle vertigini dell’astronomia – il magazine è un compagno di viaggio insostituibile.